venerdì 18 agosto 2017

Ulisse 3°Episodio: Proteo-2°quadro: “La levatrice/ Ario”

Lettura ad alta voce
Trad. Giulio De Angelis -  
Arnoldo Mondadori  Editore -
XI Edizione Medusa Agosto 1970
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Scendevano la scala di Leahy's terrace prudentemente, Frauenzimmer: e giù per il lido declive mollemente i loro piedi appiattiti affondanti nella sabbia stacciata. Come me, come Algy, scendendo verso la madre nostra possente. Il numero uno dondolava pesantemente la sua borsa da levatrice, l'ombrellaccio dell'altra pungolava la spiaggia. Dal rione delle Liberties, il loro giorno di libertà. Mrs Florence MacCabe vedova del fu Patk MacCabe, profondamente rimpianto, di Bride Street. Una sua consorella mi trasse urlante in vita.Creazione dal nulla. Che cos'ha nella borsa? Un aborto con un cordone ombelicale strasciconi, soffocato in ovatta rossastra. I cordoni di tutti son legati l'uno all'altro nel passato, cavo intrecciato d'ogni carne. Ecco perché i monaci mistici. Volete essere simili a dèi? Contemplatevi l'onfalo. Pronto. Parla Kinch. Mi dia Edenville. Alef, alfa: zero, zero, uno.
Sposa e compagna di Adamo Kadmon: Heva, I'ignuda Eva. Non aveva ombelico. Contempla. Ventre senza macchia, gonfio e grosso, un brocchiere di pergamena tesa, no, bianco acervo di grano, splendido e immortale, eretto da eternità ad eternità. Grembo del peccato.
In grembo alla tenebra del peccato fui anch'io, creato non generato. Da loro, l'uomo con la mia voce e i miei occhi e una donna fantasma con la cenere nelI'alito. Si congiunsero e si separarono, fecero il volere dell'accoppiatore. Fin da prima che fosse il tempo Egli mi volle e né ora né mai può disvolermi. Una lex eterna Lo circonda. È questa dunque la divina sostanza entro la quale il Padre e il Figlio sono consustanziali? Dove è il povero caro Ario che metta alla prova le conclusioni? Che si batta tutta la vita contro la contransmagnificagiudotambanzialità. Eresiarca sotto mala stella. In un cesso greco dié l'ultimo respiro: eutanasia. Con la mitra imbrillantata e il pastorale, insediato nel suo stallo, vedovo di vedovata cattedra, con l'omoforio eretto, col deretano impeciato.
Le brezze gli caracollavano intorno,brezze mordenti e frizzanti. Eccole, le onde. I cavalli marini biancocriniti, ribelli al morso, imbrigliati da lucide brezze, corsieri di Mananaan.
Elenco Note 1°Quadro Links a joyceproject

martedì 15 agosto 2017

Ulisse 3°Episodio: Proteo- 1°quadro: “Le modalità del visibile”

Lettura ad alta voce
Trad. Giulio De Angelis -  
Arnoldo Mondadori  Editore -
XI Edizione Medusa Agosto 1970

Ineluttabile modalità del visibile: almeno questo se non altro, il pensiero attraverso
i miei occhi. Sono qui per leggere le segnature di tutte le cose, uova di pesce e
marame, la marea avanzante, quella scarpa rugginosa. Verdemoccio, azzurrargento,
ruggine: segni colorati. Limiti del diafano. Ma lui aggiunge: nei corpi. Dunque
ne era conscio in quanto corpi prima che in quanto colorati. Come?
Battendoci sopra il cranio, si capisce. Vacci piano. Calvo egli era e milionario,
maestro di color che sanno. Limite del diafano in. Perché in? Diafano, adiafano.
Se puoi farci passare attraverso le cinque dita della mano è un cancello, altrimenti
è una porta. Chiudi gli occhi e vedrai.Stephen chiuse gli occhi per sentire
le sue scarpe schiacciar scricchiolanti marami e conchiglie. Ci cammini attraverso
comunque. Io lo faccio, un passo alla volta. Un brevissimo spazio di tempo
attraverso brevissimi tempi di spazio. Cinque, sei: il nacheinander. Esattamente:
e questa è l’ineluttabile modalità dell’udibile. Apri gli occhi. No. Gesù!
Se cadessi da una roccia che strapiomba sulla sua base, cadessi attraverso
il nebeneinander ineluttabilmente. Me la cavo abbastanza bene al buio.
La mia spada di frassino mi pende al fianco. Con quella picchietta: loro fanno così.
I miei due piedi nelle sue scarpe sono all’estremità delle sue gambe, nebeneinander.
Suona solida: creata dal maglio di Los Demiurgos. Mi avvio all’eternità
lungo la spiaggia di Sandymount? Crasc, crac, cric, criic. Monete del mare selvaggio.
E tutte Dominie Deasy le sa.Vuoi venire a SandymountCavallina Maud?
Il ritmo attacca, vedi. Odo. Un tetrametro catalettico di giambi in marcia.
No, al galoppo: lina Maud.
Apri gli occhi ora. Lo farò. Un momento. tutto scomparso da allora?
Se li aprissi e rimanessi per sempre nel nero adiafano. Basta!
Voglio vedere se posso vedere.Adesso vedo.
Lì tutto il tempo senza di te: e sempre sarà, nei secoli dei secoli.

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Qualche nota
http://www.emblems.arts.gla.ac.uk/french/picturae.php?id=FALc182#top

All'inizio dell'episodio sta pensando alla vista e prosegue l'atto di equilibrio tra la visione apocalittica e l' empirismo aristotelico che lo occupò all'inizio di Nestor . Questa lotta lo rende un trasformista proteico.
Stephen è attratto dalla concezione di Blake per la verità visionaria perché definirebbe tutta la storia come essenzialmente falsa, ma l'empirista aristotelico in lui rapisce rapidamente. alla fine del prossimo paragrafo, camminando lungo la spiaggia con gli occhi chiusi, pensa: " Sto camminando nell'eternità lungo la spiaggia di Sandymount? "

La mia spada di frassino mi pende al fianco. Con quella picchietta: loro fanno così. I miei due piedi nelle sue scarpe sono all’estremità delle sue gambe, Mi avvio all’eternità lungo la spiaggia di Sandymount?
                                                                          ***                                                        Garvin afferma che Joyce ha acquisito il suo bastone di frassino durante una delle sue visite a Mullingar e le parti circostanti di Westmeath , nel 1900 e nel 1901. 




Westmeath " si trova ad ovest di Dublino, proprio nel centro dell'Irlanda. La capitale della contea è Mullingar, dove la figlia di Leopold e Molly Bloom ha recentemente preso un posto di lavoro in un negozio di fotografie . In Calypso , in Mangiatori di loto, in ade ancora a Eumaeus , Bloom pensa di fare un viaggio a Mullingar per visitare sua figlia.







Link a Drive :Testo Originale con traduzione a fronte e note 
                                               Ulisse- 3 episodio: Proteo 
                                 1°Quadro "Ineluttabile modalità del visibile
versione originale inglese da                                           
Trad Giulio De Angelis -  
Arnoldo Mondadori  Editore -
XI Edizione Medusa Agosto 1970
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venerdì 11 agosto 2017

Ulisse 2°Episodio VIII quadro: Mr Deasy 5°lustrini, danzanti monete

11/8 Il blog non mi permette più di caricare foto e video - spero sia un problema momentaneo
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Lettura ad alta voce 8°quadro da Youtube
12/8 Problema risolto avrei dovuto aver più pazienza ed aspettare!

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Lettura ad alta voce

Testo italiano con link alle note di 
Traduzione: Giulio de Angelis

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Stephen sollevò i fogli che aveva in mano.
- Bene, signore, cominciò.
- Prevedo, disse Mr Deasy, che lei non durerà molto a lungo in questo lavoro. Non è nato per insegnare, mi pare. Forse sbaglio.
- Per imparare piuttosto, disse Stephen.
E qui cos'altro imparerai?
Mr Deasy scosse la testa.
- Chissà? disse. Per imparare bisogna essere umili. Ma la vita è la grande maestra.
Stephen fece di nuovo frusciare i fogli.
- Quanto a questi, cominciò.
- Sì, disse Mr Deasy. Ne ha due copie lì. Se potesse farle pubblicare subito.
- Proverò, disse Stephen, e le farò sapere qualcosa domani. Conosco un poco due drettori di giornali.
- Basta così, disse vivacemente Mr Deasy. Ho scritto iersera all'On. Field. Oggi c'è una riunione dell'associazione dei commercianti di bestiame al City Arms Hotel. Gli ho chiesto di comunicare la mia lettera alla riunione. Veda se può farla pubblicare nei suoi due giornali. Quali sono?
- L'Evening Telegraph...
- Basta così, disse Mr Deasy. Non c'è tempo da perdere. Ora devo rispondere a quella lettera di mio cugino.
- Buon giorno, signore, disse Stephen, mettendosi i fogli in tasca. Grazie.
- Di nulla, disse Mr Deasy frugando fra le carte sullo scrittoio. Mi piace spezzare una lancia con lei, vecchio come sono.
- Buon giorno, signore, ripeté Stephen, inchinandosi alla schiena curva dell'altro.
Uscì attraverso il portico aperto e giù per il viale inghiaiato sotto gli alberi, udendo grida di voci e schiocchi di bastoni dal campo di gioco. I leoni accosciati sui pilastri nel passare attraverso il cancello: terrori sdentati. Però lo aiuterò nella sua lotta. Mulligan mi affibbierà un nuovo nomignolo: il bardo bazzicabovi.
- Mr Dedalus!
Mi corre dietro. Niente altre lettere, spero.
- Solo un momento.
- Sì, signore, disse Stephen, voltandosi sul cancello.
Mr Deasy si fermò, ansimando e deglutendo il fiato.
- Volevo soltanto dire, disse. L'Irlanda, dicono, ha
l'onore di essere il solo paese che non ha mai perseguitato gli ebrei. Lo sa lei? No. E sa perché?
Mostrò un severo cipiglio all'aria luminosa.
- Perché, signore? chiese Stephen cominciando a sorridere.
- Perché non li ha mai lasciati entrare, disse solennemente Mr Deasy.
Un grumo tossicoloso di riso gli balzò dalla gola tirandosi dietro una sferragliante catena di catarro. Si voltò indietro svelto, tossendo, ridendo, agitando in aria le braccia levate.
- Non li ha mai lasciati entrare, esclamò di nuovo attraverso il riso mentre calpestava con piedi inghettati la ghiaia del viale. Ecco perché.
Sulle sue sagge spalle attraverso la scacchiera delle foglie ll sole lanciava lustrini, danzanti monete.
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versione originale inglese da http://joyceproject.com/
Trad Giulio De Angelis - Arnoldo Mondadori Editore -
XI Edizione Medusa Agosto 1970

Ulisse 2°Episodio quadro 8°del 2°ep di Ulisse "Mr Deasy5 : lustrini, danzanti monete"

                          inglese                                                                italiano

Stephen raised the sheets in his hand.

— Well, sir, he began...
— I foresee, Mr Deasy said, that you will not remain here very long at this work. You were not born to be a teacher, I think. Perhaps I am wrong.
— A learner rather, Stephen said.
And here what will you learn more?
Mr Deasy shook his head.
— Who knows? he said. To learn one must be humble. But life is the great teacher.
Stephen rustled the sheets again.
— As regards these, he began.
— Yes, Mr Deasy said. You have two copies there. If you can have them published at once.
— I will try, Stephen said, and let you know tomorrow.
I know two editors slightly.
— That will do, Mr Deasy said briskly. I wrote last night to Mr Field, M.P. There is a meeting of the cattletraders' association today at the City Arms hotel. I asked him to lay my letter before the meeting. You see if you can get it into your two papers. What are they?

—  The Evening Telegraph...
— That will do, Mr Deasy said. There is no time to lose. Now I have to answer that letter from my cousin.
— Good morning, sir, Stephen said, putting the sheets in his pocket. Thank you.
— Not at all, Mr Deasy said as he searched the papers on his desk. I like to break a lance with you, old as I am.
— Good morning, sir, Stephen said again, bowing to his bent back.
He went out by the open porch and down the gravel path under the trees, hearing the cries of voices and crack of sticks from the playfield. The lions couchant on the pillars as he passed out through the gate: toothless terrors. Still I will help him in his fight. Mulligan will dub me a new name: the bullockbefriending bard.
— Mr Dedalus!
Running after me. No more letters, I hope.
— Just one moment.
— Yes, sir, Stephen said, turning back at the gate.
Mr Deasy halted, breathing hard and swallowing his breath.
— I just wanted to say, he said. Ireland, they say, has the honour of being the only country which never persecuted the jews. Do you know that? No. And do you know why?
He frowned sternly on the bright air.

— Why, sir? Stephen asked, beginning
to smile.
— Because she never let them in, Mr Deasy said solemnly.
A coughball of laughter leaped from his throat dragging after it a rattling chain of phlegm. He turned back
quickly, coughing, laughing, his lifted arms waving to the air.
— She never let them in, he cried again
through his laughter as he stamped on gaitered feet over the gravel of the path. That's why.
On his wise shoulders through the checkerwork of leaves the sun flung spangles, dancing coins.
Stephen sollevò i fogli che aveva in mano.
- Bene, signore, cominciò.
- Prevedo, disse Mr Deasy, che lei non durerà molto a lungo in questo lavoro. Non è nato per insegnare, mi pare. Forse sbaglio.
- Per imparare piuttosto, disse Stephen.
E qui cos'altro imparerai?
Mr Deasy scosse la testa.
- Chissà? disse. Per imparare bisogna essere umili. Ma la vita è la grande maestra.

Stephen fece di nuovo frusciare i fogli.
- Quanto a questi, cominciò.
- Sì, disse Mr Deasy. Ne ha due copie lì. Se potesse farle pubblicare subito.

- Proverò, disse Stephen, e le farò sapere qualcosa domani. Conosco un poco due drettori di giornali.
- Basta così, disse vivacemente Mr Deasy. Ho scritto iersera all'On. Field. Oggi c'è una riunione dell'associazione dei commercianti di bestiame al City Arms Hotel. Gli ho chiesto di comunicare la mia lettera alla riunione. Veda se può farla pubblicare nei suoi due giornali. Quali sono?
- L'Evening Telegraph...
- Basta così, disse Mr Deasy. Non c'è tempo da perdere. Ora devo rispondere a quella lettera di mio cugino.
- Buon giorno, signore, disse Stephen, mettendosi i fogli in tasca. Grazie.
- Di nulla, disse Mr Deasy frugando fra le carte sullo scrittoio. Mi piace spezzare una lancia con lei, vecchio come sono.
- Buon giorno, signore, ripeté Stephen, inchinandosi alla schiena curva dell'altro.
Uscì attraverso il portico aperto e giù per il viale inghiaiato sotto gli alberi, udendo grida di voci e schiocchi di bastoni dal campo di gioco. I leoni accosciati sui pilastri nel passare attraverso il cancello: terrori sdentati. Però lo aiuterò nella sua lotta. Mulligan mi affibbierà un nuovo nomignolo: il bardo bazzicabovi.
- Mr Dedalus!
Mi corre dietro. Niente altre lettere, spero.
- Solo un momento.
- Sì, signore, disse Stephen, voltandosi sul cancello.
Mr Deasy si fermò, ansimando e deglutendo il fiato.
- Volevo soltanto dire, disse. L'Irlanda, dicono, ha l'onore di essere il solo paese che non ha mai perseguitato gli ebrei. Lo sa lei? No. E sa perché?

Mostrò un severo cipiglio all'aria luminosa.
- Perché, signore? chiese Stephen cominciando a sorridere.
- Perché non li ha mai lasciati entrare, disse solennemente Mr Deasy.
Un grumo tossicoloso di riso gli balzò dalla gola tirandosi dietro una sferragliante catena di catarro. Si voltò indietro svelto, tossendo, ridendo, agitando in aria le braccia levate.
- Non li ha mai lasciati entrare, esclamò di nuovo attraverso il riso mentre calpestava con piedi inghettati la ghiaia del viale. Ecco perché.
Sulle sue sagge spalle attraverso la scacchiera delle foglie ll sole lanciava lustrini, danzanti monete.


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Elenco Note 8°Quadro da joyceproject